martedì 11 maggio 2010

Economia e finanza per pochi, parte seconda. I titoli sulla produzione industriale

Si scriveva, ieri, di un buco informativo su temi economici e giuridici. E su questo argomento merita una segnalazione l’articolo “La produzione industriale ai massimi. Anzi, no” di Francesco Daveri (lavoce.info). L'autore fa il punto, in maniera dettagliata e tecnica, sui titoli comparsi sulla stampa – cartacea e web – dopo la pubblicazione dei dati Istat sulla produzione industriale relativa a marzo 2010.
Eccoli. Il Sole 24 Ore: "La produzione industriale cresce del 6 per cento; ai massimi dal 2006" e poi il Tg1, edizione delle ore 20: “Produzione industriale ai massimi dal 2006”.
Euforia, purtroppo, fuori luogo, come l’autore dimostra efficacemente.

La lettura accurata dei dati racconta di una crisi ancora molta lunga. Si è smesso di scendere, ma per ora si sale poco, con passi malfermi. E’ come se uno fosse caduto da una scalinata e – tutto ammaccato – abbia iniziato a salire i primi scalini.
Riepilogando: a marzo la produzione industriale è cresciuta del 6,6%, ma rispetto al valore che aveva assunto nel suo punto di minimo durante la crisi, nel marzo 2009.
Come dice Daveri, nei titoli si sarebbe dovuto scrivere un – 21%, cioè la riduzione della produzione industriale rispetto ai massimi prima della crisi.

Punti di vista diversi, si potrebbe obiettare. Oppure che si vedono i fatti con maggiore ottimismo.
Ci sta anche un terza via: articoli (e titoli) scritti con l'intenzione di compiacere il governo di turno, piuttosto che spiegare i fatti – come stanno – ai lettori.

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