lunedì 31 maggio 2010

Tecnologia per vecchi, tecnologia per giovani ed editori senza brand

I più anziani preferiscono utilizzare l’e-mail – il primo strumento di condivisione dell’era internet – , i più giovani amano Facebook e Twitter.
Una ricerca realizzata negli Stati Uniti da Gather.com rivela due fatti interessanti.
Il primo: la rete è utilizzata dalla metà degli intervistati – un campione di 1.450 persone – come fonte primaria d’informazione.
Secondo: gli strumenti di condivisione variano in funzione dell’età. Il 68% di chi ha più di 45 anni predilige la posta elettronica, il 54% delle persone con meno di 45 anni utilizza Facebook. Infine tra i giovanissimi, meno di 24 anni, il 90% preferisce, oltre Facebook, anche Twitter.

Il lavoro di Gather evidenzia un altro dato su cui riflettere, ovvero che l’80% di chi naviga legge notizie da fonti che non conosce. Una specie di livellamento del brand. Spesso si clicca il primo articolo che compare nell’elenco del motore di ricerca – o quello meglio integrato in un sistema di media sociale.
Il marchio di produzione – la testata – non è più garanzia di lettura, soprattutto nell’informazione generalista.

Dunque se è questo il comportamento “compulsivo” del lettore, occorre che ogni editore se lo segni nella propria agenda. Piaccia o no, la costruzione di siti seo oriented (che diventino visibili nei motori di ricerca) diventa assolutamente importante. Così come una strategia per avere una forte visibilità sui social media. Strategia non pubblicazione tout court degli articoli: è necessario trovare soluzioni in linea con i gusti di un pubblico giovane.

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