venerdì 22 ottobre 2010

Articolo 41 e diritto allo studio

Giugno 2010. Nella ricerca ostinata del capro espiatorio, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti individuava la causa della crisi economica – dopo globalizzazione, finanza creativa e Cina – e della tenace burocrazia italica: l’articolo 41 della Costituzione.
Secondo il ministro andava modificato per garantire una reale libertà d’impresa.
Applausi, codazzo mediatico, tendenzialmente favorevole all’impugnazione del testo costituzionale.
Argomento rimasto caldo per qualche giorno e poi gettato via. Silenzio, per manifesta infondatezza.

Eppure non sono i mostri – presunti – ministeriali a minare l’economia e lo sviluppo della Penisola. Altri, invece sono reali, come il drastico taglio del fondo per le borse di studio universitarie.
I media mainstream tacciano, ne parla Federica Laudisia (qui in Lavoce.info). Il fondo passerà nel 2011 a 70 milioni di euro dagli attuali 96, ovvero ai livelli del 1998.
Lo studio è sempre meno un diritto.

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