giovedì 21 ottobre 2010

Il giornale come applicazione, il salto del gambero

Le app dei quotidiani forse sono un passaggio necessario, ma per ora sono un ritorno al passato. La diffusione dei media di massa è stata una conquista, peraltro lenta e non completa, delle società occidentali. Ostacoli alti, di reddito, culturali, sono stati superati.
Bene o male, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, l’informazione è diventata meno autoreferenziale e ha toccato nuove parti della società. Il giornale per supporto e prezzo diventa largamente accessibile, a patto – naturalmente - d’avere gli strumenti culturali necessari (e a questo ha provveduto una valida scuola pubblica).

E oggi? Device mobili – costosi -. Connessioni – sicuramente non gratuite -. Quotidiani come applicazioni – là dove è assente il digital divide -.
“E’ la modernità bellezza”.
Tutto ciò mentre è in atto un palese arretramento dell’efficienza e del ruolo dell’insegnamento pubblico.
Per fortuna stanno arrivando nativi digitali. E già. Ma in Italia quanti sono? Quali livelli di reddito hanno?
Nelle risposte ci sta il futuro, non solo dell’editoria.

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