lunedì 19 marzo 2012

La forza centripeta dell'editore

Non è raro leggere, con cadenza periodica, dibattiti sulla crisi dei blog, con le inevitabili previsioni di inesorabile declino. La ricerca realizzata da NM Incite (società realizzata dalla collaborazione tra Nielsen e McKinsey), mostra, invece, una costante crescita del numero dei blog su scala mondiale. La maggioranza dei blogger sono donne, la metà è collocata nella fascia di età 18 - 34 anni.
Un numero rilevante di persone che amano scrivere, esprimere opinioni. Negli Stati Uniti gli utenti unici sulle piattaforme Blogger, Wordpress e Tumblr, a ottobre 2011, sono stati 46 milioni, numero superato solo dalle performance di Facebook.


Lunga vita ai blog. E peraltro credo sia inutile sprecare troppe energie su che sono i blogger e se fanno informazione (il che non toglie a sia necessario seguire un codice di comportamento per chi intende fare del proprio spazio di conversazione un luogo attendibile).

La fotografia attuale mostra un ecosistema complesso, integrato e che difficilmente cannibalizza le diverse forme di espressione. Complessità agli antipodi rispetto all'informazione tradizionale e al connesso modello di business - ancora dominante - spalmato sulla prospettiva lineare vendita/diffusione/pubblicità.

Il sistema che si è formato è caratterizzato da spinte centrifughe rispetto alla produzione professionale (in parte sintetizzabile nella cosiddetta disintermediazione dei contenuti), parzialmente contro-bilanciate da forze centripete, che puntano diritto verso le fonti "primarie" delle notizie, in larga parte ancora monopolio degli editori. Confronto tra forze che suddividono l'ecosistema in due blocchi: produzione e distribuzione. Case editrici e testate stanno nel primo, mentre nel secondo il resto, i media sociali, da Twitter a Facebook. I blog, a volte luoghi di riflessione e opinione, si pongono come anello di congiunzione fra queste due realtà.

Il consolidamento del modello economico deve puntare alla valorizzazione della forza attrattiva, dall'essere fonte dell'universo digitale, con modalità che non necessariamente portano al paywall. Le sperimentazioni, dopo un lungo periodo d'inerzia, non mancano e seppure diverse, sono catalizzate attorno alla costruzione di un editore modulare, capace di realizzare una convergenza editoriale in funzione della segmentazione del mercato e del pubblico.

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