martedì 24 aprile 2012

Portali e mash-up perpendicolari

Negli Usa cresce il tempo speso sui media sociali. Engagement in aumento che cannibalizza quella degli altri player. La web activity sui social network nel corso nel 2012 supererà quella generata dai portali. Sorpasso storico, già avvenuto in America latina (segnalazione qui e qui, via V3 e comScore Blog).


L'attenzione aggregata dentro un'area sociale non è solo un problema per chi ne è escluso. Facebook e Twitter forniscono indicazioni preziose su come articolare e migliorare l'offerta editoriale. Peraltro resto convinto che il modello portale - inteso come un contenitore dove al contenuto sono affiancati servizi e piattaforme di vendita - sia tutt'altro che superato. Anzi rappresenta l'alternativa potenzialmente più interessante per chi fa il mestiere di editore.

La voracità dell'utente sociale indica che la distribuzione delle notizie si sia arricchita di un nuovo canale: la rete dei contatti, professionali e di amici. Un movimento che costruisce comunità catalizzate attorno argomenti verticali (food, divertimento serale, sport, hobby, film, economia). L'offerta generalista dei giornali non può trascurare la frammentazione. Occorre pensare prodotti modulari e scomponibili. L'idea del giornale come applicazione è limitativa in un contesto di questo genere. Più aderente alla realtà la metafora dei mattoncini del Lego, che dalla forma iniziale - un castello, un auto, l'astronave - si adattano alle fantasie dei bimbi, assumendo forme diverse.

Il "mutamento climatico" richiede la creazione di mash-up perpendicolari. Lo sforzo per realizzare questo obiettivo è tutt'altro che semplice. A iniziare dal fattore tempo. Recuperare l'attenzione perduta - il quotidiano o il giornalista che diventa amico o account da seguire - richiede un progetto a medio/lungo periodo. Orizzonte temporale che serve anche alla ricollocazione dei fattori produttivi. Chi scrive deve integrarsi con strumenti e professioni diverse. Web semantico, architetti dell'informazione, grafici.  Concetti e parole scontate per chi lavora sul web da un po' di tempo (e neanche per tutti), rivoluzionarie per la maggioranza degli addetti al lavoro di fare informazione.

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