lunedì 21 maggio 2012

Internet in frenata

La recessione continua a presentare un conto salato al mercato pubblicitario. Nel primo trimestre del 2012 si conferma la flessione della raccolta: complessivamente le aziende hanno diminuito gli investimenti in advertising del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (qui, via Prima Comunicazione). In sofferenza tutti i media, con una novità rispetto al passato. Negativa. La crescita di internet rallenta, ovvero + 8,5% rispetto ai primi tre mesi del 2011. Mentre l'anno precedente si era chiuso con un + 12,5%, con performance che avevano toccato il + 15% (maggio, in confronto al 2010).

La causa endogena è rintracciabile in una polverizzazione dell'offerta sempre più spinta, a cui si aggiunge il passaggio e l'elaborazione verso metriche di misurazione del messaggio pubblicitario più aderenti all'effettiva diffusione. L'altro motivo è esogeno. Si tratta della la crisi economica che sta mostrando, in questi mesi, gli effetti peggiori (in termini di prodotto interno loro e occupazione). Con una differenza rispetto al 2008: la contrazione interessa i consumi interni, mentre quattro anni fa le difficoltà maggiori riguardavano le esportazioni. Scarsa propensione alla spesa, poca fiducia tra imprese e consumatori, difficoltà all'accesso al credito: fenomeni che non possono non influire sugli investimenti pubblicitari, anche su quelli tendenzialmente low cost delle piattaforme digitali.

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